PAESAGGIO URBANO | |||||
|
Linteresse di Sassu per il
moderno, tipico degli anni intorno al 1930, è riscontrabile già nei primi quadri di
paesaggio urbano Fabbriche, 1929; Paesaggio urbano, 1930; Paesaggio urbano con taxi
rosso, 1931 che rispecchiano il grande cambiamento, in senso razionale
e modernista, che in quel periodo andava investendo Milano. I colori accesi non sono semplicemente da vedere in chiave primitivista ma come riflesso delleffettivo aspetto della nuova edilizia milanese: basti pensare alle case colorate o luminosamente bianche di architetti come Gigiotti Zanini ed Enrico Griffini. Le periferie di Sassu, attraversate da ciclisti, automobili e tram, sono molto più vicine a quelle coeve di Renato Birolli che non a quelle di Mario Sironi, legate ai toni grigi e alle cromie scure di Novecento. |
CAFFÈ | |||||
|
Ma il principale soggetto di
realtà contemporanea sviluppato da Sassu, a partire dai primi anni 30, è quello
del caffè, luogo esemplare della vita del proprio tempo nella città moderna. I
quadri di caffè nascono da una quantità di disegni e di schizzi eseguiti "sul
motivo", che vengono poi rielaborati in studio: risultato più significativo
di questa serie è Il Grande Caffè
del 1936-40. Lo stesso soggetto, che gli permette lo sviluppo di una pittura vivacemente narrativa, si ripropone in numerosi dipinti del dopoguerra, fino a, per esempio, Via Manzoni, del 1952, e Piazza San Marco di notte, del 1962. Ritmi e forme della metropoli contemporanea sono colti in grande sintesi in un dipinto del 1969 come Chicago, che, potendosi considerare quasi astratto, rappresenta un episodio isolato nella pittura di Sassu. |