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SPORT, MACCHINE E INDUSTRIA

Testa d'uomo

La produzione grafica di Sassu, negli anni fra il 1927 e il 1929, evidenzia un suo precipuo interessamento ai temi dello sport, della macchina e dell’industria, nei quali pił direttamente si riflette la realtą moderna.

Ispirate al mondo sportivo sono la testa del boxeur Mario Bosisio, resa con semplificazione primitivistica, Motociclista e Sciatori del 1927, Boxe e Pugilatori del 1929: quest’ultime opere, ben pił complesse, giungono quasi all’astrattismo e possono ritenersi la realizzazione pił radicale del proposito di "visione sintetica antiprospettica" espresso nel manifesto del 1928.

Fra i primi esempi di distacco dal gruppo futurista compare, sempre nel 1929, la prima versione dei Ciclisti, dedicata allo sport pił amato e anche praticato dall’artista.

inizio pagina IL MONDO MECCANICO

Dinamismo robot

Il desiderio di un "mondo meccanico … completamente nuovo e originale" induce Sassu a realizzare i disegni del 1927 dedicati agli attori-macchine: Dinamismo robot e l’Uomo meccanico. E, oltre alle tipiche espressioni dedicate al dinamismo dei moderni mezzi di trasporto, come ritroviamo in Il treno, Auto in corsa, Aeroplano+sole, elabora delle rappresentazioni fortemente sintetizzate, sia dal punto di vista formale che cromatico, del paesaggio industriale. Ne sono esemplificazione il disegno Il porto, contemporaneo dello studio per Porta Venezia, ed inoltre Fonderia, Altiforni e Minatori del 1927, anticipatori di un antinaturalismo che ritroveremo pił marcato nei successivi Le caldaie e La fucina.

Nella piccola china I costruttori del 1927, preparatoria della tempera su carta del 1929 e in ritratti a carboncino e a pastello, come Teppa e L. P., permangono ancora le impostazioni futuriste-boccioniane, mentre in alcune tempere del 1928-29, come la serie Creazione, si avverte una consonanza di stile con le ricerche condotte in quegli stessi anni da Giandante X.

inizio pagina FINE DELL'ESPERIENZA FUTURISTA

Creazione

Ma siamo ormai alla fine della sua esperienza del futurismo: tra il 1928 e il 1929 partecipa per l’ultima volta a una manifestazione del gruppo, ossia la "Mostra d’Arte Futurista, Novecentista, Strapaesana" di Mantova, dove espone Guerra e Costruzione. In questa fase emerge il contrasto tra la sua ricerca di una pittura tenue, delicatamente distesa, mirante al saldo possesso delle forme, e l’uso delle tinte piatte ancora praticato dai giovani futuristi.