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(Milano, 1899-1984).
Singolare figura di artista-architetto, il cui vero nome è Dante Pescò, attivo a partire
dagli anni ’20 a Milano. Autonomamente e in contrapposizione con il secondo futurismo, sviluppa un linguaggio
di tipo costruttivista, utilizzato anche per illustrazioni nei primi numeri del giornale
comunista L’Unità. Pur proponendosi come
figura isolata, di "refrattario", ha una presenza costante sulla scena artistica
milanese negli anni tra le due guerre. In Spagna, durante la guerra civile, svolge un
ruolo attivo per la produzione di materiale grafico di propaganda per le Brigate
Internazionali. Rientrato in Italia durante la seconda guerra mondiale, continua la sua
attività di pittore e scultore senza significativi rapporti con il mondo artistico
contemporaneo. |
