UMBERTO BOCCIONI | |||||
(Reggio Calabria 1882 - Sorte,
Verona, 1916). Diplomatosi allIstituto Tecnico di Catania, nel 1901 Boccioni si
stabilisce a Roma, dove siscrive alla Scuola libera del Nudo e prende lezioni da un
disegnatore di cartelloni pubblicitari. In compagnia di Gino Severini inizia a dipingere,
con la tecnica dellen plein air, il paesaggio della campagna romana. Entrambi
frequentano lo studio di Giacomo Balla, che insegna loro la tecnica divisionista. Dopo
aver soggiornato brevemente a Parigi, in Russia, a Padova e a Venezia, nel 1907 fissa la
sua dimora a Milano, dove esegue una serie di dipinti sul tema del paesaggio urbano, sia
delle periferie sia della cittą in espansione. Determinante č per lui lincontro con Gaetano Previati e con Filippo Tommaso Marinetti, di cui conosce il Manifesto del Futurismo del 1909. Nel 1910 firma con Balla, Carlo Carrą, Luigi Russolo e Severini il Manifesto dei pittori futuristi a cui fa seguito il Manifesto tecnico della pittura futurista; del luglio dello stesso anno č una personale a Ca Pesaro (Venezia) dove, presentato da Marinetti, espone quaranta opere. Nei primi anni 10 č tra i protagonisti del futurismo italiano, e partecipa alle principali mostre del gruppo in Italia e allestero. Oltre alla sua attivitą di pittore, di critico e di divulgatore del futurismo inizia a dedicarsi anche alla scultura: nel 1912 scrive il Manifesto tecnico della scultura futurista e nel 1914 Pittura, scultura futurista. Interventista convinto, firma i manifesti Sintesi futurista della guerra del 1914 e Orgoglio italiano del 1915, quando si arruola nel Battaglione volontari ciclisti. Dopo una fase di pittura ai limiti dellastrattismo, nella sua ultima produzione si manifesta unattenuazione dellelemento dinamico e la ripresa della lezione di Cézanne. |