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MAIORCA

La princessa
de Las Quigaloas

La conoscenza della cultura e della storia dell’isola di Maiorca e la decisione di aprirvi a Cala San Vicente uno studio nel 1963, in cui tornare per lunghi periodi, determinano una svolta nella pittura di Sassu.

Ciò si evidenzia con l’introduzione del motivo della corrida, che come già i paesaggi della Milano degli anni ’30 o i caffè di Parigi, offre all’artista l’opportunità di osservare la realtà contemporanea. Una realtà che qui è composta da una folla variopinta e partecipe, dai colori violentemente esaltati dalla luce mediterranea e soprattutto dalla sfida quasi epicomitologica tra l’umanità e la natura rappresentata dal toro.

Il lavoro di attenta analisi può essere reso, ad esempio, da dodici piccoli inchiostri contenuti nel foglio con Studi per tauromachia, e dai dipinti come Pase de pecho del 1964, La cogida del Cordobés del 1965, Toro bravo del 1971-72 e i più recenti El picador derrumbado del 1983, Farolada del 1984.

L’assoluta libertà pittorica che Sassu si concede nella realizzazione della serie della tauromachia, che negli ultimi esempi citati lo porta ad un certo dissolvimento della forma, non deve far dimenticare che in lui il colore rimane il fondamentale elemento per la costruzione delle immagini.